LE ATTIVITA’ ECONOMICHE IN GUEPIERRE E EXTENSION

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L’INATTUALE – rubrica su Satisfiction
Le attività economiche in guepierre e extension

Psicopatologia di una deriva tanto cara alla Crescita

Come mai le masse si permettono di farsi sfruttare da pochi? La risposta è: lasciandosi persuadere a identificarsi con loro. (E. L. Doctorow, Ragtime)

Ecco dove si annida la falsificazione. Cent’anni e passa di psicanalisi spesi a delineare le complesse dinamiche dell’Identificazione del Sé sancite da una cruenta – e non sempre solo simbolica – catena di parricidi e matricidi. Risultato? Senza muovere un dito, limitandosi a fare la scarpetta nel piatto delle scienze dell’anima, l’Impero del Marketing ha potuto allestire l’immenso arsenale di armi di distruzione di massa che oggi gli serve non più per creare o orientare sogni e bisogni ma per blandire e, quando è possibile, fottere l’Io con la stessa, secolare perizia con cui, dalla culla alla tomba, si cerca, si perde, si frantuma e, di tanto in tanto, si illude di ritrovarsi. L’ultimo, vero palcoscenico preso d’assedio dall’Ufficio Vendite con cui ormai travestiamo ogni tipo di relazione è il nostro stesso principio identitario. Questo Io smarrito e dolente, con la sua brama di conferme e una scarsa autostima pronta a tradursi in sfrenata, demente deriva ipertrofica, va a puttane. Le Attività Economiche in guepierre e extension gliela fanno annusare e lo succhiano, consumandolo fino al midollo, garantendo in cambio la Ripresa e la Crescita. L’economia, per girare, ha bisogno di brame. Di un Io che il Mercato ha imparato a imbottire di false lusinghe-kamikaze pronte a esplodere alla radice dell’essere per amplificarne all’inverosimile la frammentazione. L’instabilità dell’Io-Identità è oro per chi abbia qualcosa da vendere. All’istintivo bisogno di Riconoscimento che maturava dal confronto col mondo inteso come dialogo tra Sé e l’Altro si è sostituita la smania insaziabile di rispecchiamenti che sottrae Conoscenza e Esperienza – sulla nostalgica fame di vita che ne deriva fa leva ad esempio la finzione della realtà messa in scena dalla televisione dell’ultimo decennio – proiettandoci in un mondo in cui il valore dell’Altro da Sé è misurato non più dal Riconoscimento delle differenze ma dalla loro Rassomiglianza. Di qui l’audience e l’indice di gradimento come misura totalitaria del mondo. Una vera manna per chi sta alla cassa di questo supermercato alla deriva. Con un Sé così labile, sempre in cerca di conferme e del tutto incapace di riconoscersi se non per interposta persona, la quota di uomini e donne liberi e con autonomia di giudizio si assottiglia. In compenso, il compassionevole, garrulo esercito di infanzie sperdute, bisognose di buffetti e carezze, che li sostituisce produce ottimi consumatori. Questa è la ricetta della Ripresa Economica o della cosiddetta Crescita. Guardiamoci intorno: tra Riconoscimento e Conoscenza non c’è più partita. Libri, musica, film, politici, idee, architettura, tutto ciò che approviamo e ci piace obbedisce al conformismo ottuso e tirannico dell’Identificazione. “Mi ritrovo, mi riconosco“, diciamo nelle conversazioni stucchevoli che spesso si arenano nel luogo comune più idiota: “questione di gusti”. E’ sempre più raro che la Sorpresa, la Scoperta di qualcosa che prima non conoscevamo rimpiazzi l’automatismo perverso con cui cadiamo nella trappola dell’Identificazione. Poco ci importa, a quanto pare, che questo Io capriccioso, scarsetto e in braghe di tela annaspi nel verminaio di illusioni indotte, sentimenti artefatti e false personalità che sovraffollano il suo labirintico condominio di specchi. E chi si straccia le vesti per la mediocrità di ciò che primeggia incontrastato nelle classifiche di gradimento – libri, cinema, star, idee, protagonisti – o è sciocco o è in malafede. Fuori dal rutilante carosello delle nostre immagini riflesse c’è l’incognita di una Conoscenza che non solo ci spaventa a morte ma, come hanno capito da un pezzo i papponi delle Attività Economiche in C-string e giarrettiera, turberebbe le lusinghe infinite del Mercato e del Benessere. Senza contare che, ormai lo sanno anche i bambini, se ci lasciamo disciplinatamente persuadere a identificarci con chi (con ciò che) ci può sfruttare, anche lo spread ci guadagna.

Giampaolo Spinato